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caduta libera
la scuola è malata e anch'io non mi sento troppo bene ( è proprio il caso di dirlo )
l'abisso in cui stiamo precipitando e la supposta Riforma della scuola ci impone:
-pulizie a giorni alterni
-supplenze interotte per mancanza di soldi e studenti smistati nelle classi
-più che progetti dovremmo spicciarci a produrre software salvacervelli per docenti perchè fra breve pochi di noi avranno ancora il cervello a posto
-ma chi sono io prof. precaria cronica ? devo morire ?
-DOVE STIAMO ANDANDO ? ci stiamo abituando a tutti i veleni,e, pian piano saremo repellenti a scandali di ogni tipo
DOMANDO : che cosa ci rende tanto odiati ? le nostre maledette 18 ore ? bene sono disposta ad accettarne 36 settimanali ma voglio essere stipendiata in modo adeguato .
Preciso,che ,oltre ai prof. di religione anche gli altri non hanno lo stipendio aggiornato all'anzianità di servizio ( alcuni crepano prima di entrare in ruolo e altri
vanno in pensione senza essere mai entrati in ruolo ( ma tutto questo Brunetta Tremonti non lo sanno o fanno finta di non sapere ? )
Mobilità dei prof.
"lavavetri ai semafori dopo aver cacciato " l'immigrato clandestino "
oppure se saranno creativi diverrano futuri Berlusconini ,perchè il Cavaliere si è fatto da solo dal NULLA
Scusandomi anticipatamente per l'amarezza e la delusione momentanea ,date le ultime novità del pianeta scuola ,saluto e spero che mi torni la voglia di lottare contro le ingiustizie
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cosa è un precario ?
mi sento di "abbaiare" verso i rappresentanti del nostro governo
Cara collega Barbara ,
sono più anziana di te dunque merito rispetto (data l'età e la precarietà a 51 anni !) MA, mi permetto di porti una domanda :"Quanti laureati ci sono in Parlamento????
Credimi, non siamo noi gli "sfigati"!
Chi ricopre cariche pubbliche/politiche importanti,in Italia oggi,ha spesso cervello mediocre e ottuso. L'elemento che unisce questi strani figuri è l'uso di un linguaggio rozzo e villano da pesciaio o fruttivendolo ( senza offesa per la zozza plebaglia, di cui faccio parte essendo, terrona e figlia d'operai ).
Fra i nostri politici , uno dei pochi professori universitari che si distingue per superiorità intellettuale si è espresso ,in un suo famoso discorso dicendo e gesticolando in modo buffo, "..gli stiamo facendo un mazzo così.."
Il personaggio è Brunetta, colui il quale ,con la prodigiosa RIFORMA del pubblico impiego D.L. n.15 del 27 ottobre 2009 s'illude di salvare lo Stato Italiano.( colleghi leggete il testo )
Davvero rivoluzionario questo piccolo grande uomo : facciamoci delle domane !
1)-come potrà far lavorare i "fannuloni", se li ha già licenziati ?
2)-perchè non comincia la depurazione ,partendo dai suoi colleghi, visto che il pesce puzza dalla testa ?
Intanto il tempo passa, anche se nessuno vuol mettersi in testa, che, l'invecchiamento o età senile, oltre ad affievolire le forze fisiche e mentali, costringe gli amici a far complimenti NON/sinceri ?
IL Cavaliere mi preoccupa : possibile che nessuno ( prete o medico che sia ) abbia il coraggio di suggerirgli di ritararsi dalla scena, lasciando il posto alle giovani donne che tanto stima ?
Perchè ,tutti dimenticano che il lavoro è un diritto dei cittadini italiani ( e non dipendenti della Fininvest,Fiat o altro) tutelato dalla Costituzione Italiana.?
LO STATO DEVE TUTELARE I POSTI DI LAVORO
chi governa lo deve sapere ,non può fare ciò che vuole come se tutto fosse di sua proprietà : ferrovie, scuole , ospedali ecc.
Se quanto detto non è chiaro, sentiamoci ma dubitiamo di chi crede di capire tutto e non perdiamo mai fiducia in noi stessi
Carmela Punturieri abilitata nel lontano 1985 ( quattro classi di concorso di cui tre con Concorsi ordinari )
lunedì 13 luglio 2009
giovedì 18 giugno 2009
Il CIAN DIALOGA CON IL MIUR
Il coordinamento, accolto dal Ministero, è riconosciuto come referente per gli Istituti dell’Istruzione Artistica.
Giorno 17 giugno, i delegati del CIAN/CESP si sono recati in viale Trastevere presso il Ministero dell’Istruzione. Invitati dal Capo Dipartimento Istruzione, Dott. Giuseppe Cosentino, i delegati hanno avuto l’opportunità di esporre i temi affrontati nel documento Unitario, sottoscritto il 5 giugno a Roma. Durante l’incontro, avvenuto in presenza del Dott. Cosentino, del Dott. Favini (Dirigente con funzioni tecniche per la progettazione e il supporto dei processi formativi) e della Dott.ssa Anna Rosa Cicala (Ufficio II dirigenziale di supporto con il Capo Dipartimento), è stata data la possibilità al CIAN di motivare i punti di criticità individuati nella riforma dell’Istruzione Artistica e di proporre alternative adeguate. Si è aperto quindi un canale diretto nella comunicazione tra il CIAN e il MIUR che ha manifestato una piena disponibilità all’ascolto e alla collaborazione costruttiva, mirata all’elaborazione di una riforma condivisa, tenuto conto dei limiti imposti dai provvedimenti interministeriali.
sabato 13 giugno 2009
Documento Unitario dell'Istruzione Artistica Nazionale - Roma 5 giugno 2009
Profilo in uscita frammentato, senza equilibrio e discriminatorio.
Nel comunicato stampa del riordino dei licei, presente nel sito del MIUR, si legge quanto segue:
- arti figurative - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di cogliere i valori estetici nelle opere artistiche ed individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali;
- architettura, design, ambiente - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di conoscere e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale;
- audiovisivo, multimedia, scenografia - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche.
Aldilà dell’errore di collocazione delle finalità tra l’Architettura e l’Audiovisivo, è interessante (e inquietante) notare che le parole ricerca, tecnologie tradizionali e innovative e potenzialità artistiche sono presenti soltanto negli ultimi due indirizzi. L’indirizzo Arti Figurative, già penalizzato dalla sua denominazione, viene “limitato” alla catalogazione e al rilievo dei beni culturali; l’indirizzo che accoglie due dei più importanti medium artistici (Pittura e Scultura), dei quali il ministero e i relativi “tecnici” non hanno valutato i connotati contemporanei, non prevede la creatività e la ricerca, tanto meno la progettualità e il concetto.
Tra l’altro, la finalità relativa alle Arti Figurative, corrisponde esattamente al primo punto del Profilo Educativo, Culturale e professionale del Liceo Artistico (punto del quale dichiaravamo l’assoluta inesistenza nei fatti), gli altri punti sono totalmente disattesi da questa finalità:
- conoscere e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricercae nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale;
- conoscere e padroneggiare tecniche grafiche, pittoriche, plastiche e architettoniche ecollegarle con altri tipi di linguaggio studiati;
- impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche.
E’ questo il profilo in uscita comune a tutto il Liceo Artistico.
Tutto ciò è inaccettabile e pericoloso nonché anacronistico.
Niente di definitivo!
Niente di definitivo!
Oggi, 12 giugno 2009, il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di regolamento del riordino dei licei. E’ iniziato l’iter legislativo previsto prima dell’emanazione definitiva.
I prossimi passaggi sono i seguenti:
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione
Conferenza unificata : Stato/Regioni - Province e Comuni
Consiglio di Stato
Deliberazione del Consiglio dei ministri
e firma del Presidente della Repubblica
Pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale
E’ assolutamente necessario intensificare la divulgazione dentro e fuori gli Istituti Scolastici.
sabato 6 giugno 2009
INSISTERE!
Serve più unità da parte degli Istituti Artistici!
Presentata alle Organizzazioni Sindacali la nuova bozza di Schema di Regolamento del riordino dei Licei.
Va considerata come una comunicazione ufficiale ma:
La bozza dovrà passare dalla prima lettura da parte del consiglio dei ministri, anche se una data precisa non è stata indicata, alla quale dovranno fare seguito i passaggi di rito alle commissioni parlamentari, alla conferenza stato-regioni, al CNPI e agli organismi di controllo (Consiglio di Stato...), per poi ritornare al consiglio dei ministri ed essere sottoposta alla firma del Presidente della Repubblica.
Niente di definitivo quindi:
I primi elementi che saltano agli occhi (i quali ci fanno capire che tutto è modificabile), ad una prima lettura sono:
Eliminata la 2° lingua straniera! Ma le ore recuperate vengono utilizzate per l’inglese e la filosofia. Pur ritenendo opportuno potenziare le suddette discipline, assistiamo, per l’ennesima volta, ad un totale disinteresse nei confronti delle necessità relative al fare artistico.
Il Laboratorio della Progettazione (eliminate le discipline plastiche) sarà di 7 ore e, nella sezione Design, articolato nei distinti settori della produzione artistica.
La possibilità dei licei artistici di attivare convenzioni con le regioni (non solo per potenziare l'offerta formativa ma anche per conservare le qualifiche di maestro d'arte degli istituti d'arte assorbiti nei licei).
...
Permangono i “misteri”, le incongruenze e le ingiustizie:
Dove è finito l’ambito dei beni culturali e del restauro?
Continua la discrasia tra il profilo educativo, culturale e professionale del Liceo artistico e gli OSA (obiettivi specifici di apprendimento) degli indirizzi, nonché la definizione e l’articolazione di quest’ultimi.
PECUP Liceo Artistico:
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di
- individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali;
- conoscere e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale;
- conoscere e padroneggiare tecniche grafiche, pittoriche, plastiche e architettoniche e collegarle con altri tipi di linguaggio studiati;
- impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche.
Per quale criterio pedagogico questa riforma dovrebbe essere applicata, fin dal 2010, contemporaneamente alle prime e alle seconde?
Perché le ore recuperate dalla 2° lingua non vengono utilizzate per le discipline artistiche, le uniche discipline, assieme alla chimica per l’arte (chimica e tecnologia), il diritto ( economia e sociologia), a pagare il conto salato dei tagli?
Perché il laboratorio artistico del biennio, da 4 ore passa a 3 ore? Visto che le discipline artistiche del biennio sono 4, queste ore dovrebbero essere quantomeno pari al numero delle discipline affinché si possa procedere ad una ripartizione equa delle ore.
Perché si continua a promuovere il 3° indirizzo, Audiovisivo, multimediale e scenografia, il quale dovrebbe specializzare gli alunni nell’ambito di un mezzo - e non di una disciplina - il multimediale, mezzo utilizzato nella didattica di TUTTE le discipline? Definizione di Multimedialità: “Utilizzazione di più mezzi di comunicazione (testo, scritto, immagini, sonoro, filmati) nella realizzazione di prodotti didattici, pubblicitari, d’informazione.”
Sarà una questione di pressione politica?
Chi insegnerà la disciplina e il laboratorio audiovisivo? Ci sono le classi di concorso? Quanti sono i docenti abilitati? E che fine faranno i docenti in esubero di discipline pittoriche, plastiche e geomteriche?
Perché le ore di laboratorio, specialmente nelll’indirizzo Figurativo (che continua a chiamarsi in questo modo!!!) sono dispari, essendo suddivisibile per classi di concorso? Per esempio laboratorio della Figurazione: 5 ore da suddividere in discipline pittoriche e plastiche. Perché non 6... o 8?
Perché l’offerta formativa del ricchissimo mondo del linguaggio artistico deve essere l’unica a pagare il conto salato dei tagli nei Licei Artistici e negli Istituti d’Arte?
La nostra intenzione è di ottenere risposte e trovare soluzioni nelle sedi competenti.
SALVIAMO L’ISTRUZIONE ARTISTICA!
Coordiniamoci tutti per fare un Liceo delle Arti che dia un senso alla sua denominazione!
Scarica i documenti:
Bozza Regolamento riordino licei - Giugno 2009
Bozza Regolamento riordino licei - Piani orari - Giugno 2009
Bozza Reg. - Confluenza titoli - Giugno 2009
Bozza Reg. - Confluenze percorsi - Giugno 2009
Bozza Reg. - Insegnamenti opzionali e facoltativi - 2009
Bozza Reg. - Profilo dello studente - Giugno 2009
martedì 2 giugno 2009
sabato 23 maggio 2009
sabato 18 aprile 2009
John Gastil
Gentili Colleghi dell’Istruzione Artistica,
vorrei esprimere alcune considerazioni a proposito della ipotesi delle due sezioni separate, dove confluirebbero rispettivamente le esigenze dei Las e Isa.
Nella 1° sezione (ex - Las) troverebbero uno spazio privilegiato le Arti principali: pittura e scultura, più Architettura, Fotografia e Video.
Nella 2° sezione (ex - Isa): Design, rientrerebbero, (anche qui post tremenda cura dimagrante), i principali settori delle arti applicate (lapideo, mosaico, ceramica, metalli, tessuti, legno, vetro, arti grafiche).
Il punto più delicato risiede nella creazione di una struttura che, alla prova dei fatti, permetta nel tempo di vivere a tutti i percorsi. Indiscutibilmente il grado di compressione che gli Istituti d'Arte dovranno sopportare sarà molto maggiore rispetto al compattamento imposto ai Licei Artistici.
Altri elementi da valutare in questo senso sono:
• il grado di appeal che tali percorsi potranno esercitare sull'utenza (alcuni settori godono di una diversa considerazione sociale rispetto ad altri, e non sempre ciò è in rapporto con la loro effettiva validità e importanza);
• il tipo e qualità di utenza che prevedibilmente sceglierà un corso piuttosto che un altro;
• le difficoltà legate all’orientamento: secondo questa ipotesi la torta viene divisa in due parti ma la parte che spetta agli ex – Isa dovrà essere ulteriormente frazionata nei vari indirizzi, decretandone, almeno in molte realtà, il rischio chiusura.
Personalmente ritengo che rispetto alle sezioni indicate dal Ministero (Arti figurative, Design / Architettura, New-media) i settori chiaramente individuabili, irrinunciabili del fare attività artistica siano: Arti visive, Design, Beni Culturali.
Arti visive è il percorso che sta alla base degli attuali istituti di istruzione artistica (di alcuni corsi in particolare), nelle triade delle discipline pittoriche, plastiche e geometriche, da integrarsi con i mezzi multimediali. La sua prosecuzione più coerente (ma certamente non l'unica) è l'Accademia di Belle Arti.
Design è il percorso che si fonda sulla Progettazione e sulla sua verifica di Laboratorio. La metodologia progettuale va messa alla prova nei Laboratori scolastici esistenti e va confrontata con la realtà socio-produttiva del territorio. Architettura fondamentalmente è Design edile, la grafica è Visual design. La progettazione-prototipizzazione oggi si fa anche con le nuove tecnologie. Sbocco privilegiato di questo percorso sono le facoltà di Design, Architettura e l'ISIA.
Beni culturali è un percorso un po' atipico per le scuole d'arte in quanto non si fonda sull'unica fondamentale comune matrice: la creatività. Però è un'area di indirizzo che esiste da circa 15 anni nelle nostre scuole, trova uno sbocco universitario nell'omonima facoltà, ed è essenziale per un paese che detiene i 3/4 del patrimonio mondiale di beni storico-artistici. Il rilievo e la catalogazione si realizza in primo luogo con strumenti e tecnologie informatiche.
Pensiamo allora alla formazione in questi settori primari e cioè, semplificando, ai futuri artisti, designer e operatori museali.
Pur essenzializzando, questo schema qui abbozzato si può considerare un possibile punto di partenza, alla ricerca di una condivisione tra gli operatori che possa creare una scuola nuova, una scuola che possa fondere il meglio degli Isa e dei Las e non una scuola che nasce vecchia, spaccata a metà, con due simulacri di ciò che che queste scuole furono in passato, in definitiva due sopravvissuti al disastro. Lasciamo perdere posizioni manichee ("se non siete con noi siete con la Gelmini"), qui interessa solo individuare la formula migliore, anche se fosse il diavolo in persona a proporla.
La proposta qui sommariamente enucleata potrebbe essere verificata insieme ai colleghi delle varie scuole d'Italia, ciò per conferirle una valida articolazione nell'ottica della ottimale formazione dei futuri operatori nel campo dell'arte. Presupposto per la condivisione è creare un gruppo di lavoro interregionale che elabori un'ipotesi frutto della mediazione tra vari punti di vista e diverse esperienze. L'elaborazione dovrebbe cioè essere svolta da un gruppo di volenterosi appartenenti sia ai Licei Artistici sia agli Istituti d’Arte. Eventuali diffidenze sono di solito dovute più che altro alla reciproca scarsa conoscenza.
L’altro punto di partenza per la nostra elaborazione è ovviamente il quadro normativo, soprattutto la L.133, art. 64. Allontanarsi troppo da lì credo sia utopistico.
Mettiamoci d'accordo sui concetti fondamentali, successivamente potremo mettere "in bella" le nostre idee.
In conclusione sostengo che sia utile elaborare una ipotesi di ristrutturazione chiara e direi anche disinteressata. Se da tale proposta emergerà la nostra onestà intellettuale nessuno potrà sospettare corporativismo o faziosità nei nostri progetti, perché avremo perseguito, tenendo la barra dritta, gli alti obiettivi dichiarati nel nostro Appello per la salvezza dell'Arte e del suo insegnamento.
Un saluto e un augurio di buon lavoro al Convegno pugliese.
Un elogio grandissimo agli organizzatori di tutti i Convegni, in particolare all'eccezionale "gruppo di fuoco" palermitano.
Fabrizio Mancassòla
Referente CIAN per la Provincia di Lucca
sabato 11 aprile 2009
Appello per un progetto...
Difronte a questo disastro, è nato un coordinamento di docenti e studenti delle scuole d'arte di Pescara, Penne, Vasto e Chieti, Licei Artistici di Crema e Cremona. Per idee, progetti, indicazioni, consigli e solidarietà alla Regione Abruzzo colpita dal sisma.
Dirigente scolastico Maria Luisa Carmini (LAS di Crema) 3475214723 Giuseppe Colangelo 3335979397
giovedì 9 aprile 2009
DOCUMENTO FINALE - CONCLUSIONI
Convegno Nazionale degli Istituti di Istruzione Artistica della Sicilia
Attualità e futuro dell’istruzione artistica in Italia
Tra formazione per l’arte, didattica per la creatività e scenari istituzionali da riscrivere
Il Convegno Nazionale degli Istituti di Istruzione Artistica della Sicilia “Attualità e futuro dell’Istruzione Artistica in Italia” tra formazione per l’arte, didattica per la creatività e scenari istituzionali da riscrivere, svoltosi venerdì 3 aprile 2009 presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo è stata un’occasione straordinaria di analitico ed articolato confronto sulle tematiche inerenti lo stato di fatto, le previsioni ministeriali e le proposte per la riconfigurazione di questo fondamentale settore dell’istruzione pubblica.
Alla presenza di rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti, della Scuola, dell'Assessorato P.I. della Sicilia, del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, della scuola: Docenti, Dirigenti Scolastici, Direttori generali dei Servizi Amministrativi, Personale A.t.a., Rappresentanti del mondo sindacale e politico, Studenti, questo convegno ha offerto la possibilità di comprendere che una vera riforma può nascere dalla relazione e dall’interscambio di competenze, senza pregiudizi ed irrigidimenti fra ambiti istituzionali differenti.
Con la condivisione dei presupposti di analisi e con la convergenza di finalità ed obiettivi è possibile attuare una trasformazione che, attenta alle esigenze di semplificazione e razionalizzazione, sia in grado di garantire solidità ed efficacia operativa alle istituzioni scolastiche dentro cui si dovrà attuare la ridefinizione dell’istruzione artistica.
In questo assetto di confronto aperto, tra le conclusioni articolate delle relazioni, dei dibattiti e delle considerazioni riassuntive si è delineata, in modo sostanzialmente condivisa, una proposta riconducibile al Piano degli studi previsto dall’allegato C/1 di cui al D.Lgs 226/2005.
Tale proposta, che segna il progredire del dibattito nazionale verso traguardi più avanzati, vede le due istituzioni oggi esistenti, Liceo Artistico e Istituto d’Arte, compresenti e partecipi nel recepire gli assunti sull’innalzamento degli orari relativi all’area umanistica e scientifico-matematica, ma distinte senza gerarchie in due sezioni dotate di una propria identità didattica e formativa riconoscibili nell’articolazione dei contributi disciplinari e metodologici.
Dal complesso delle relazioni, delle interlocuzioni, dei dibattiti, e delle sintesi finali prodotte nel corso della lunga giornata d’incontro è possibile raccogliere come orientamento complessivamente condiviso le seguenti proposizioni fondamentali:
-E’ indispensabile riconoscere l'identità e la dignità dell'istruzione artistica in Italia come bene collettivo e ambito specifico di educazione e formazione per l'arte affinché si possa realizzare, così come previsto dal Piano Programmatico, "... l'attivazione di iniziative volte sia ad armonizzare e ricondurre in un quadro coerente i diversi interventi di riforma ordinamentale succedutisi negli ultimi anni, sia operare, all'interno dei diversi ordini di scuola opportunamente rivisti, una riformulazione degli assetti orari...".
-E’ indispensabile, attraverso una ricognizione analitica delle istituzioni scolastiche esistenti, individuare e tutelare le strutture fondamentali di esperienza didattica-formativa realizzate dentro i Licei Artistici e gli Istituti d'Arte per riconoscerne il profilo di identità, al fine di razionalizzare e semplificare l'esistente, senza snaturarlo, per rendere pienamente efficienti i servizi scolastici “... per... raggiungere risultati qualitativi migliori e di più alto profilo...".
-E’ necessario affermare la legittimità e titolarità della Scuola e dell'Istruzione artistica nel confronto con gli organi istituzionali preposti alla riforma dell'ordinamento liceale di questo settore, perché possa presentare in forma strutturata, condivisa e definita nei tempi e modi, un proprio contributo teorico e pratico “… affinché sia realizzato un disegno organico ed un intervento riformatore unitario e condiviso e comunque tale da adeguare alla mutevole realtà gli ordinamenti scolastici, i percorsi formativi, i modelli organizzativi e didattico pedagogici,..” così come espresso nel corso della Premessa allo Schema di Piano Programmatico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca....
-Dalle analisi svolte durante il Convegno, preliminarmente sulla distribuzione delle istituzioni scolastiche e degli ordinamenti adottati sul territorio nazionale, si è constatata l'esistenza di numerose sperimentazioni e assetti ordinamentali che, in un’ottica di razionalizzazione, imposte dalla congiuntura politico-economica attuale, dovranno essere ricondotti verso soluzioni semplificate.
-Dalle osservazioni dei convegnisti è emersa con evidenza una volontà determinata di confronto con gli organi ministeriali competenti alla definizione dei Piani di Studio contenuti nelle modifiche al decreto legislativo n. 226 del 2005, sulla base dell'esperienza acquisita nell'organizzazione tecnica, didattica, procedurale maturata all'interno degli istituti artistici e poco nota fuori da queste realtà.
-Si è riconosciuta l'esigenza, sollecitata dal ministero, di procedere nel quadro del riordino liceale, ad un potenziamento complessivo dei livelli formativi, dei linguaggi umanistici, matematici e scientifici, accogliendo nel cambiamento del piano di studio, un conseguente consolidamento dei carichi orari settimanali. Ciò determinerà una compressione delle discipline dell'area artistica rispetto ai livelli attuali.
-Si è ritenuto tuttavia del tutto incongruente la fusione delle due istituzioni presente nel Piano degli Studi dell’allegato C/1 del decreto legislativo n. 226/2005, confermato dalle modifiche apportate dall’allegato “A”.
-Si è ravvisata la sostanziale incongruità dell'indirizzo denominato Audiovisivo, Multimedia, Scenografia, rispetto alla prassi consolidata della didattica per l’arte che incorpora già metodologicamente l'uso delle tecnologie multimediali ed informatiche. Si tratta in altre parole di discipline preziose, ma sussidiarie e complementari alla didattica di tutti i percorsi scolastici.
-In particolare per l'ambito Scenografia, il venir meno del supporto disciplinare geometrico, grafico, proiettivo ed in generale l’inconsistente apporto disciplinare artistico previsto ne compromette senso ed efficacia.
-Suscita perplessità la presenza della seconda lingua straniera all'interno del piano degli studi, rispetto a quanto elaborato per i licei classico e scientifico in cui le discipline di indirizzo possiedono una rilevanza media del 15% in più nei confronti di quello artistico. Mutuando le osservazioni contenute nella Relazione illustrativa dello Schema di regolamento del riordino dei Licei, in considerazione della necessità di riservare allo studio delle discipline d’indirizzo lo spazio orario indispensabile per apprendere la “grammatica” delle attività artistiche, è necessario effettuare la soppressione della 2° lingua straniera all’interno delle attività e degli insegnamenti obbligatori.
-Per quanto riguarda gli obiettivi specifici di apprendimento, contenuti nell’allegato C/1 e non modificati dall’allegato “A”, si riscontrano discordanze e/o carenze relative a: i tempi previsti per la didattica, alla progressione delle tematiche, alle peculiarità metodologico-didattiche presenti negli attuali istituti artistici, alle tecniche specifiche delle discipline pittoriche, scultorie e architettoniche.
-Si è preso atto dell'esigenza di attribuire equilibrio e pari dignità alle due istituzioni: Istituto d'arte e liceo artistico sul piano dei processi educativi e formativi all'interno del settore liceale, preservandone tuttavia i fattori specifici di identità organizzativa e formativa nell'ottica di non svalutarne le prerogative essenziali e funzionalmente efficaci.
-Dalle considerazioni emerse nel corso delle analisi dei quadri orari per il liceo artistico, a confronto con quello esistente, è risultata in misura largamente condivisa la formulazione di una proposta che intende realizzare nell’area d’”indirizzo”, un equilibrato apporto delle discipline artistiche (Discipline Pittoriche, Discipline Plastiche, Discipline Geometriche Architettoniche), che detengono il patrimonio culturale dei linguaggi visivi, con l’aggiunta delle Discipline Audiovisive (Foto/Video), lungo l'arco del quinquennio.
-Viene proposta la presenza, dal secondo biennio e nel quinto anno, di una quota oraria, inclusa nelle attività ed insegnamenti obbligatori, definita “curvatura” o “micro-indirizzo” che permette all’alunno l’approfondimento di una determinata disciplina artistica e/o l’approfondimento delle tematiche legate alla tutela e alla conservazione del patrimonio artistico.
-Per quanto concerne l'istituto d'arte, accettato sostanzialmente l'incremento orario per le discipline dell'area scientifico-umanistica si è ribadita la necessità di preservare le peculiarità organizzative/operative di questi istituti, fondate in modo prevalente sul rapporto interattivo progettazione-laboratorio all'interno degli ambiti artistici tradizionali. Questi ultimi, all'interno della configurazione presente nei piani degli studi di cui al decreto legislativo 226 /2005, risultano praticamente esclusi.
-Ancora di più si ritiene inaccettabile il disconoscimento di quegli ambiti di eccellenza degli istituti d'arte presenti in alcune parti del territorio italiano, radicati nel contesto economico culturale la cui specificità tecnica non può essere disgiunta dal processo di formazione artistica.
-Con riferimento ai punti precedenti si ritiene condivisibile, sulla base delle analisi e considerazioni emerse lungo il corso del Convegno del 3 aprile 2009, formulare uno schema di piano di studi per il nuovo Liceo Artistico, in alternativa a quello presente nell’allegato “A”, modifiche del decreto legislativo n.226 del 2005. In questo schema si perviene ad un Liceo articolato in due sezioni corrispondenti rispettivamente a quello che oggi è definito Liceo Artistico e quello che oggi è definito Istituto d'Arte, così come avviene nelle modifiche dell’allegato C/5, per il Liceo Musicale e Coreutico, articolato in due sezioni distinte fin dal primo anno.
-Con riferimento ai punti precedenti si ritiene condivisibile, sulla base delle analisi e delle considerazioni emerse lungo il corso del Convegno del 3 aprile 2009, formulare uno schema di piano di studi per il Nuovo Liceo Artistico in alternativa a quello previsto dallo schema di regolamento, presente nel relativo allegato “A” (Modifiche degli allegati B, C, C/1, C/2, C/4, C/5, C/6 e C/7 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226). Schema dal quale è possibile evincere l'opportunità di pervenire ad un Liceo Artistico Unitario, articolato in due sezioni corrispondenti rispettivamente a quello che oggi è definito Liceo Artistico, e quello che oggi è definito Istituto d'Arte. Prendendo come punto di riferimento strutturale il Liceo Musicale e Coreutico (previsto dallo stesso regolamento e dal D.Lgs 226/2005), le due sezioni avrebbero l’area di base (discipline umanistiche, scientifiche, storia dell’arte, scienze motorie e sportive, religione o alternativa) in comune nei contenuti e nella quota oraria. La distinzione fra le due sezioni avverrebbe, fin dal primo anno del 1° biennio, attraverso la differente struttura metodologica-didattica e i diversi obiettivi specifici di apprendimento (discipline) che caratterizzano l’area artistica delle rispettive sezioni.
➡Per la prima delle due Sezioni (corrispondente all’assetto futuro dell’attuale Liceo Artistico) è stata manifestata una proposta che intende recepire nel quadro orario un equilibrato apporto delle discipline artistiche intese nella loro unicità, cioè senza distinzione tra fase progettuale e laboratoriale, lungo l'arco del quinquennio, con la presenza nel secondo biennio e quinto anno della “curvatura” o “micro-indirizzo”, incluso nelle attività ed insegnamenti obbligatori, al fine di permettere all’alunno l’approfondimento di una determinata disciplina artistica e/o l’approfondimento delle tematiche legate alla tutela e alla conservazione del patrimonio artistico.
➡Per quanto attiene alla seconda Sezione (corrispondente all’assetto futuro degli attuali Istituti d’Arte), si ipotizza un percorso fondato sulla metodologia didattico-formativa legata alla dualità Progettazione/Laboratorio. La didattica laboratoriale, fondamentale per la specificità di questa ipotetica Sezione, dovrà essere il punto centrale sul quale si articoleranno tutte attività legate al fare artistico. I due momenti didattici progettazione/laboratorio dovranno fungere da “contenitori” all’interno dei quali attivare le specializzazioni più consolidate, in riferimento alle tradizioni radicate nei vari territori e alle realtà produttive, operando una sintesi sulle reali necessità, eliminando duplicazioni, corsi inattuali e non contestuali.
Ciò che segna l’avanzamento operativo nella riflessione sull’Attualità ed il futuro dell’istruzione Artistica volta in seno al convegno, è la proposta di configurazione, unitaria ed insieme articolata del nuovo liceo artistico, nel rispetto delle identità organizzative, didattiche e formative del Liceo artistico e dell’Istituto d’arte attuali, in funzione dei provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, ricondotti ad un ordinamento e un quadro orario semplificati e tuttavia, ancora riconoscibili nell’articolazione dei propri contributi disciplinari e metodologici.
Gli Atti del Convegno restano come parte integrante costitutiva delle precedenti proposizioni.
Palermo 3 Aprile 2009